Eccoci giunti al primo capitolo della duplice sfida più attesa di tutta la stagione thunderiana,
ossia il derby con la Carpine, domiciliata al PalaItis di Carpi distante un tiro di schioppo dal
covo biancoarancio.
In linea con quanto ormai Vi ho abituato a leggere, smarchiamo ogni premessa necessaria
per entrare pienamente nell’atmosfera della prima sfida di due, datata 28 marzo, al netto del
fatto che il derby di per sé non ha bisogno di presentazioni generali.
Iniziamo allora col dire che Carpine occupa il terzo posto in classifica, subito dietro alla
Clevertech e a due posizioni da Sassuolo, la quale proprio contro i biancorossi si è imbattuta
nell’unico scivolone (casalingo, peraltro) di una stagione dominata in assoluta sicurezza.
Anche per questo motivo non pare discutibile il merito dei Lovers circa il responso della
classifica, ottenuto a suon di vittorie e prestazioni solide, da squadra super esperta e
scafata, composta da una lunga rosa di nomi che da decenni occupano i posti d’onore del
basket carpigiano e che, per lo più, si sono distinti in categorie Fip di prestigio, il tempi in cui il livello dei campionati appariva più alto di quello attuale, a modesto parere di chi scrive e senza offesa per nessun protagonista odierno.
Perciò stesso mi sento di affermare che le assenze fra i padroni di casa di Verrini ed Ariani
– due senatori, senza dubbio – sono ben compensate dagli effettivi a disposizione, capaci
di non dare a notare quando uno o due titolarissimi vengono sostituiti grazie all’alto livello
costantemente garantito. Ogni ruolo appare ben coperto da almeno due giocatori
intercambiabili, con punti, assist e letture da mettere a disposizione della squadra.
I Thunder varcano la soglia della palestra privi di Manzini e Righetti, gli elementi più esperti
del gruppo, ma armati con le brutte intenzioni e la maleducazione, per chiedere in prestito
al cantautorato recente un’espressione molto efficace da declinare in ambito sportivo, e con
un team giovane e dinamico – tipo annuncio di lavoro online – munito di talenti offensivi e
gambe scattanti per reggere in difesa. Inoltre, i nostri hanno addosso la tranquillità di chi
vede ormai consolidato il quarto posto in classifica, che si traduce in playoff con prima sfida
secca casalinga: poco o nulla da perdere, dunque, e da guadagnare il prestigio di una vittoria esterna nel derby che potrebbe dare una grande carica in vista del ritorno del 5 aprile e della seconda fase ormai a tiro. A maggior ragione considerato l’handicap delle assenze sopra ricordate a cui, bisogna dirlo, si accompagna un generale squilibrio in termini di altezza e tonnellaggio, a tutto favore della Carpine.
A sorpresa, però, sono i giovani in maglia arancio ad aggredire la partita, con una partenza
frizzante e sbarazzina che pare cogliere un po’ impreparata la difesa biancorossa. Le
scorrerie di Cavallotti e Bellelli, il dinamismo sotto canestro di Di Lorenzo e qualche fuga
romantica di Barigazzi, portano i Thunder a chiudere i primi due quarti sul + 7 a danno dei
padroni di casa. I quali, tuttavia, hanno già arrestato l’emorragia (che aveva causato un
divario più ampio nei minuti precedenti) e, probabilmente, invertito la tendenza realizzativa...
Ed infatti, il terzo quarto è cosa loro: parziale di 22 a 7 per Carpine, che sfrutta la sopra citata
superiorità fisica e inizia l’ultima frazione di gioco sul + 8. Peraltro, il vantaggio fisico è
accresciuto dall’infausto infortunio del buon Maffezzoli, che prima dell’intervallo lungo ha
dovuto lasciare la lotta e ora non può sorreggere l’impeto avversario per la causa
biancoarancio.
I Thunder però non si danno per vinti e fra fatiche e difficoltà, grazie a qualche giocata ben
riuscita ricuciono lo svantaggio fino al prodigioso canestro di Cavallotti in uscita dalla
rimessa in zona d’attacco a 3 secondi dalla fine, che porta la tenzone sul 52 pari. Ora però,
time out padroni di casa che disegnano a loro volta la rimessa in zona avanzata, sfruttano
un blocco verticale per portare la palla vicino a canestro e piantando il fisico segnano sulla
sirena il canestro del vantaggio.
Per i nostri resta un po’ di amaro in bocca per l’impresa sfiorata contro ogni pronostico, ma
brilla il grande merito di aver portato all’ultimo tiro, all’ultimo secondo, una gara che forse
qualcuno dava per scontato. Per di più fuori casa e con assenze pesanti nel gruppo.
Perciò, la fiducia non deve mancare, perché abbiamo visto un’occasione e venerdì
prossimo, sul nostro parquet, potrebbe arrivarne un’altra. Ecco allora che coach Jack
Campe avrà da lavorare per prepararla bene e ogni giocatore, dal primo al dodicesimo
uomo, avrà il compito di allenarsi al massimo.
Venerdì 5 aprile non è il giorno per tremare. Perché, se perderemo, dovrà essere solo per
grande merito degli avversari, non per un solo nostro passo indietro. Se un’occasione ci
sarà, noi dovremo essere in agguato, pronti a far scoppiare il nostro urlo come un tuono
nella notte.
FEEL THE THUNDER!
IL TABELLINO
CARPINE BASKET - CARPI CITY THUNDER: 54-52 (9-13; 14-17; 22-7; 9-15)
CARPI CITY THUNDER: Cavallotti 14, Bellelli 14, Barigazzi 12, Di Lorenzo (C) 8, Maffezzoli 3, Esposito 1.
PROSSIMO IMPEGNO
CARPI CITY THUNDER - CARPINE BASKET
5 APRILE 2024, ORE 21:30
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