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Immagine del redattoreStefano Barigazzi

Zona Thunder, PT. 56: DERBY - parte 1

Aggiornamento: 9 apr

Eccoci giunti al primo capitolo della duplice sfida più attesa di tutta la stagione thunderiana,

ossia il derby con la Carpine, domiciliata al PalaItis di Carpi distante un tiro di schioppo dal

covo biancoarancio.


In linea con quanto ormai Vi ho abituato a leggere, smarchiamo ogni premessa necessaria

per entrare pienamente nell’atmosfera della prima sfida di due, datata 28 marzo, al netto del

fatto che il derby di per sé non ha bisogno di presentazioni generali.


Iniziamo allora col dire che Carpine occupa il terzo posto in classifica, subito dietro alla

Clevertech e a due posizioni da Sassuolo, la quale proprio contro i biancorossi si è imbattuta

nell’unico scivolone (casalingo, peraltro) di una stagione dominata in assoluta sicurezza.

Anche per questo motivo non pare discutibile il merito dei Lovers circa il responso della

classifica, ottenuto a suon di vittorie e prestazioni solide, da squadra super esperta e

scafata, composta da una lunga rosa di nomi che da decenni occupano i posti d’onore del

basket carpigiano e che, per lo più, si sono distinti in categorie Fip di prestigio, il tempi in cui il livello dei campionati appariva più alto di quello attuale, a modesto parere di chi scrive e senza offesa per nessun protagonista odierno.


Perciò stesso mi sento di affermare che le assenze fra i padroni di casa di Verrini ed Ariani

– due senatori, senza dubbio – sono ben compensate dagli effettivi a disposizione, capaci

di non dare a notare quando uno o due titolarissimi vengono sostituiti grazie all’alto livello

costantemente garantito. Ogni ruolo appare ben coperto da almeno due giocatori

intercambiabili, con punti, assist e letture da mettere a disposizione della squadra.


I Thunder varcano la soglia della palestra privi di Manzini e Righetti, gli elementi più esperti

del gruppo, ma armati con le brutte intenzioni e la maleducazione, per chiedere in prestito

al cantautorato recente un’espressione molto efficace da declinare in ambito sportivo, e con

un team giovane e dinamico – tipo annuncio di lavoro online – munito di talenti offensivi e

gambe scattanti per reggere in difesa. Inoltre, i nostri hanno addosso la tranquillità di chi

vede ormai consolidato il quarto posto in classifica, che si traduce in playoff con prima sfida

secca casalinga: poco o nulla da perdere, dunque, e da guadagnare il prestigio di una vittoria esterna nel derby che potrebbe dare una grande carica in vista del ritorno del 5 aprile e della seconda fase ormai a tiro. A maggior ragione considerato l’handicap delle assenze sopra ricordate a cui, bisogna dirlo, si accompagna un generale squilibrio in termini di altezza e tonnellaggio, a tutto favore della Carpine.



A sorpresa, però, sono i giovani in maglia arancio ad aggredire la partita, con una partenza

frizzante e sbarazzina che pare cogliere un po’ impreparata la difesa biancorossa. Le

scorrerie di Cavallotti e Bellelli, il dinamismo sotto canestro di Di Lorenzo e qualche fuga

romantica di Barigazzi, portano i Thunder a chiudere i primi due quarti sul + 7 a danno dei

padroni di casa. I quali, tuttavia, hanno già arrestato l’emorragia (che aveva causato un

divario più ampio nei minuti precedenti) e, probabilmente, invertito la tendenza realizzativa...


Ed infatti, il terzo quarto è cosa loro: parziale di 22 a 7 per Carpine, che sfrutta la sopra citata

superiorità fisica e inizia l’ultima frazione di gioco sul + 8. Peraltro, il vantaggio fisico è

accresciuto dall’infausto infortunio del buon Maffezzoli, che prima dell’intervallo lungo ha

dovuto lasciare la lotta e ora non può sorreggere l’impeto avversario per la causa

biancoarancio.



I Thunder però non si danno per vinti e fra fatiche e difficoltà, grazie a qualche giocata ben

riuscita ricuciono lo svantaggio fino al prodigioso canestro di Cavallotti in uscita dalla

rimessa in zona d’attacco a 3 secondi dalla fine, che porta la tenzone sul 52 pari. Ora però,

time out padroni di casa che disegnano a loro volta la rimessa in zona avanzata, sfruttano

un blocco verticale per portare la palla vicino a canestro e piantando il fisico segnano sulla

sirena il canestro del vantaggio.


Per i nostri resta un po’ di amaro in bocca per l’impresa sfiorata contro ogni pronostico, ma

brilla il grande merito di aver portato all’ultimo tiro, all’ultimo secondo, una gara che forse

qualcuno dava per scontato. Per di più fuori casa e con assenze pesanti nel gruppo.

Perciò, la fiducia non deve mancare, perché abbiamo visto un’occasione e venerdì

prossimo, sul nostro parquet, potrebbe arrivarne un’altra. Ecco allora che coach Jack

Campe avrà da lavorare per prepararla bene e ogni giocatore, dal primo al dodicesimo

uomo, avrà il compito di allenarsi al massimo.



Venerdì 5 aprile non è il giorno per tremare. Perché, se perderemo, dovrà essere solo per

grande merito degli avversari, non per un solo nostro passo indietro. Se un’occasione ci

sarà, noi dovremo essere in agguato, pronti a far scoppiare il nostro urlo come un tuono

nella notte.

FEEL THE THUNDER!


IL TABELLINO

CARPINE BASKET - CARPI CITY THUNDER: 54-52 (9-13; 14-17; 22-7; 9-15)

CARPI CITY THUNDER: Cavallotti 14, Bellelli 14, Barigazzi 12, Di Lorenzo (C) 8, Maffezzoli 3, Esposito 1.


PROSSIMO IMPEGNO

CARPI CITY THUNDER - CARPINE BASKET

5 APRILE 2024, ORE 21:30


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