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Immagine del redattoreStefano Barigazzi

Zona Thunder, PT. 57: DERBY - parte 2

«Venerdì 5 aprile non è il giorno per tremare. Perché, se perderemo, dovrà essere solo per grande merito degli avversari, non per un solo nostro passo indietro. Se un’occasione ci sarà, noi dovremo essere in agguato, pronti a far scoppiare il nostro urlo come un tuono nella notte».


Ci siamo lasciati così dopo il nostro ultimo appuntamento, all’esito di una sfida spumeggiante e quantomai combattuta, terminata con la tiratissima differenza di due punti per 54 – 52 a favore della compagine biancorossa sul campo del Pala Itis.


E ora che ci ritroviamo, Vi racconto una gara di ritorno il cui risultato finale è di una fatalità quasi ironica, eppure è lo specchio fedele di un equilibrio tra le due squadre che si è mantenuto costante una gara dopo l’altra, quarto dopo quarto, minuto dopo minuto. Fra un tentativo di fuga e una rimonta furibonda, fra un picco di entusiasmo e una battuta di arresto, fra una striscia di canestri e una stoppata che la spezza.


Perché il 5 aprile è arrivato e con esso il secondo, fatidico capitolo della stracittadina carpigiana, che ha portato quasi 300 spettatori fra presenti al Pala Solidarietà e connessi su YouTube, più tanti altri in attesa del pur minimo straccio di aggiornamento da un amico, tutti in tensione per seguire la sfida spumeggiante fra i Thunder padroni di casa e la temibile formazione ospite della Carpine.


Vien da chiedersi cosa ci sia di tanto affascinante in una sfida di basket amatoriale, apparentemente simile a tante altre, nulla di più e nulla di meno. Invece è tutt’altra cosa.


Perché questa partita riunisce su un campo ragazzi di ogni età, con carriere sportive molto diverse alle spalle, separati dai colori delle divise che indossano con orgoglio ma accomunati almeno da due elementi: l’amore per questo gioco e l’esser entrati, chi prima e chi dopo, nella storia recente e contemporanea del basket carpigiano.


Portando poi lo sguardo sul back to back delle ultime due settimane, ad infiammare l’entusiasmo è lo straordinario equilibrio dei punteggi mantenuti sul campo nel passare dei minuti con una costanza quasi ostinata, nonostante due roster antitetici e due stili di gioco così differenti.


I Thunder, giovani e sbarazzini – tutti tranne Manzini e Righetti, tie’! – che volano sulle ali

dell’entusiasmo e lottano con l’energia delle gambe, i guizzi offensivi dei marcatori e la bravura dei due veterani sopra citati. La Carpine, completa, matura, esperta, molto più consapevole dei propri mezzi e dei momenti della partita, organizzatissima e abituata a vincere grazie al proprio grande lavoro sui 40 minuti, che valorizza il grande talento dei propri singoli.



Questi due schieramenti, ognuno con le proprie armi, hanno dato vita a due battaglie sportive che hanno veramente acceso il periodo pasquale di tutta la Carpi cestistica.

Vediamo dunque com’è andato il ritorno, a cui i Thunder si sono presentati dopo aver recuperato Manzini e Righetti ma perso Maffezzoli per l’infortunio alla caviglia rimediato all’andata, mentre la Carpine perde i due lunghi Giovanardi e Marra, sostituiti da Ariani oltreché dalla convocazione di Boni e Silingardi in ruoli alternativi.



L’avvio di partita vede la squadra di casa con la testa avanti, braccata dagli ospiti che non accennano a mollare un centimetro. Mentre Cavallotti getta le fondamenta di quella che si rivelerà una magistrale prestazione realizzativa da 20 punti, Manzini e Di Lorenzo iniziano la loro lotta estenuante sotto canestro, da un lato e all’altro del campo, con gli imponenti e forzuti lunghi avversari e i sostituti si spendono al massimo fin dal primo passo poggiato sul terreno di gioco.


Ma la Carpine è sempre lì, con la sua calma determinazione e un Piuca deciso a imprimere il suo numero di maglia in capo ai tabellini anche di questa partita, dopo i 19 punti dell’andata vinta proprio con il suo canestro allo scadere. E anche stavolta ci procurerà dei dolori, con 18 punti finali e un generale impatto offensivo che si riesce poco ad arginare.


Canestri facili se ne fanno pochi da una parte e dall’altra, le difese intendono vendere cara la pelle e riempire di ostacoli la via del canestro, limitando i lay-up avversari senza cedere nemmeno ai colpi di scena, come la tripla di Barigazzi sulla sirena del primo quarto, in uscita da una rimessa dal fondo in zona di difesa brillantemente disegnata da Coach Campedelli.



La trama si fa un po’ lenta durante il secondo quarto, con tanti errori, la tensione che traspare e meno lucidità offensiva, ma altresì con la Carpine che riaggancia i padroni di casa con un gioco solido e concreto, facendo scrivere 28 – 28 sul tabellone alla metà esatta della gara.


Nella terza frazione, a fianco di Cavallotti e Piuca, salgono alla ribalta Silingardi per gli ospiti e Bellelli per i locali, che uno dopo l’altro iniziano due strisce realizzative capaci di infiammare le rispettive tifoserie. Ma nessuno cede. Anche il terzo quarto se ne va, ancora una volta più favorevole alla Carpine che conduce per 38 – 43 all’ultimo intervallo.


E allora si decide tutto nel quarto finale, fra concitazione, pubblico in visibilio, colpi di scena e ribaltoni da una parte e dall’altra.



A circa 2 minuti dalla fine, Carpine conduce sul +6. I Thunder eseguono una rimessa in attacco dal lato sinistro, tripla segnata e contestuale fallo antisportivo su Di Lorenzo. I Thunder vogliono la rimonta ma la Carpine non ne vuole sapere. Fatto sta che, in un parziale che fa da contraltare a quello precedente, i Thunder riescono a rimettere la testa avanti.


Siamo appena a 2 secondi dallo scadere, con i biancoarancio sul +1, quando la Carpine contesta con troppa veemenza una decisione arbitrale e viene sanzionata per 3 volte con fallo tecnico. Barigazzi in lunetta segna solo un libero, regalando ai suoi ancora due secondi di grande paura con rimessa in zona d’attacco a favore degli ospiti, ma questi non trovano la via del canestro e la sfida lunga ed estenuante giunge al termine.



Thunder 59 – 57 Carpine; -2 all’andata, +2 al ritorno.


Che dire? Che un derby è sempre un derby, anche quando non incide sulla classifica, dunque tutti giocano per vincere, per portare a casa il prestigio della stracittadina. Le peripezie del calendario ci hanno regalato andata e ritorno a 8 giorni di distanza, due partite simili nell’andamento, con differenze finali identiche ma speculari, come gli appoggi di un equilibrista in piedi su un filo che tiene letteralmente tutta la Carpi amante del basket con il fiato sospeso, sino all’applauso finale.


E allora ringraziamo tutti quanti i giocatori in campo, allenatori, staff al seguito, arbitri, ufficiali di campo e tutti voi tifosi, per questa doppia sfida meravigliosa.


Quanto a noi, come potremmo sentirci? Abbiamo prima perso per un canestro all’ultimo istante, e la volta successiva l’ultimo istante ci ha sorriso. Siamo su un tagadà, che ci ha portato giù e poi ci ha scagliati in alto, come la maglia biancoarancio di un ragazzo che nel giorno del suo compleanno riceve la vittoria di una grande partita giocata contro una grande squadra e viene fatto volare dai suoi amici, sospeso nell’aria sopra un parquet carpigiano.



Ma ora corriamo tutti a casa! Perché la primavera è pazza e, a quanto pare, sta arrivando un temporale, non può che essere così.


Perché un tuono è scoppiato nella notte.


Ci vediamo a Parma giovedì 11 aprile.


In the meantime, feel the Thunder


IL TABELLINO

CARPI CITY THUNDER - CARPINE BASKET: 59-57 (20-15; 8-13; 10-15; 21-14)

CARPI CITY THUNDER: Cavallotti 20, Barigazzi 12, Bellelli 7, Di Lorenzo (C) 7, Righetti 7, Manzini 6, Rota, Storchi, Esposito, Colli NE, Dell'Atti NE, Gallico NE.


PROSSIMO IMPEGNO

FOX BASKET - CARPI CITY THUNDER

11 APRILE 2024, ORE 20:15


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